la Repubblica, 29 giugno 2017 Doping a 14 anni, il primato più triste

Il 14enne è stato beccato a un controllo dopogara al termine di una corsa per giovanissimi di livello regionale. Ora rischia una squalifica di quattro anni. Rischiano soprattutto, qualora ne venissero riscontrate le responsabilità, dirigenti e tecnici della sua società. «Bisogna a questo punto» sottolinea il professor Pino Capua, presidente della Sezione per la vigilanza e il controllo sul doping del Ministero della Salute e membro del comitato scientifico della No Doping Life «scavare a quel livello, perché è ovvio che un ragazzo di quell’età non abbia alcuna cognizione di cosa sia il doping e che qualcuno gli abbia somministrato quel farmaco per migliorarne le prestazioni. È una vicenda di stampo criminale, bisogna dirlo, e chi ne è stato responsabile ne dovrà pagare le conseguenze, anche a livello penale. La legge 376/2000 in materia di doping prevede delle aggravanti per i responsabili se il soggetto in questione è un minore. Spero e ne sono certo che si andrà fino in fondo»