Dopo il caso Decathlon, nuovo blitz contro la vendita di sostanze dopanti La Finanza denuncia aziende padovana e cuneese: maxisequestro

Un nuovo maxi sequestro di steroidi da parte della guardia di finanza di Torino che da mesi indaga sul giro d’affari di sostanze pericolose che sono state sequestrate anche sugli scaffali dello store di Decathlon. I baschi verdi del gruppo di Torino stanno sequestrando sostanze in tutt’Italia. L’ultimo atto dell’indagine ha portato al sequestro di quasi una tonnellata di integratori alimentari, 70mila pasticche dopanti che i finanzieri hanno trovato nelle sedi di alcune società che commerciano in integratori e prodotti dietetici nel Padovano e nel Cuneese.
Dall’inizio dell’indagine le pasticche sequestrate sono 700mila. Sono prodotti che di solito arrivano dalla Spagna e che sono ritenuti pericolosi per la salute. Infatti, gli esiti degli esami chimici sugli steroidi sequestrati, hanno confermato che le aziende, coinvolte nell’illecita filiera internazionale di distribuzione, avrebbero commercializzato, nel circuito delle palestre o nei negozi operanti nello specifico settore sportivo, numerosi prodotti dopanti e steroidei inclusi nella lista nera deall’Agenzia antidoping mondiale.
Non

c’è solo la Spagna all’origine del mercato di steroidi e sostanze dopanti. I paesi emergenti sono la Romania e la Polonia, in Europa, la Nuova Zelanda e il Canada, nel resto del mondo. Queste nuove rotte delle pasticche si aggiungono a quelle classiche che partono da Spagna e Germania. I due imprenditori delle società coinvolte sono stati denunciati per frode in commercio, ricettazione e commercio di sostanze dopanti.  Rischiano fino a 5 anni di carcere